Friday, November 18, 2011

L'anima aperta al Sole di Giustizia

Filotea, Parte Seconda, Capitoli 12-21
Gruppo di lingua polacca: 
Tomasz Hawrylewicz, Tomasz Grzegorz Lukaszuk, Jan Marciniak

Gruppo di lingua polacca condividono le impressioni sulla Filotea
La seconda parte della “Filotea” contiene diversi consigli per elevazione dell'anima a Dio. Nella nostra discussione ci siamo soffermati sull'importanza della Comunione eucaristica. San Francesco di Sales dice al lettore: “Comunicati spesso, Filotea, più spesso che puoi, secondo il parere del tuo padre spirituale; e credimi, (...) a forza di adorare e di nutrirti di bellezza, di bontà e della stessa purezza di questo Divin Sacramento, diventerai bella, santa e pura” (cap. 21). Il santo vescovo suggerisce la Comunione frequente per tutti perché “i perfetti, essendo ben disposti, farebbero molto male a non accostarsi alla sorgente della perfezione; e gli imperfetti, per poter camminare verso la perfezione; i forti per non rischiare di scoprirsi deboli, e i deboli per diventare forti; i malati per guarire e i sani per non ammalarsi; tu poi, creatura imperfetta, debole e ammalata, hai bisogno di comunicare spesso con la perfezione, la forza e il medico”(cap. 21). Se non si può fare la Comunione sacramentale, il santo propone di fare almeno la comunione spirituale e così entrare nell'unione con il Salvatore, rinforzando la salute e la vitalità dell'anima (cap. 20).

Il secondo punto importante è sottolineare che tutto può essere una ispirazione per elevare l'anima al Signore (cap. 12) e seguendo l'esempio di tanti santi usare questi piccoli mezzi per unirsi a Dio: tramite le aspirazioni, le giaculatorie, i buoni pensieri (cap.13). San Francesco di Sales nota che il raccoglimento spirituale e le preghiere giaculatorie sono i due mezzi per esercitare la vita contemplativa e attiva nello stesso momento (per diventare contemplativo nell'azione) (cap. 13, 18).


Tra gli immagini che ci hanno piaciuti abbiamo segnalato gli uccelli che si nascondono per rifugiarsi quanto ne sentono bisogno, o come i cervi che si raccolgono e si mettono in riparo, “così il nostro cuore, dice Francesco, ogni giorno deve cercare e trovare un posto per potersi all'occorrenza raccogliere: o sul Calvario, o nelle piaghe di nostro Signore, o in qualche luogo vicino” (cap. 12). Le altre immagini notate sono: “il pellicano del deserto, che, con il proprio sangue, ridà la vita ai piccoli morti”, “Dio ha sempre gli occhi rivolti verso di te e ti guarda con infinito amore”.

Gli altri buoni esempi sono: gli esercizi spirituali: quello del mattino è spalancare la finestra dell'anima al sole di giustizia, quello della sera, sbarrare la finestra alle tenebre dell’inferno (cap.11) e quel esempio per gli sposi cristiani e della loro unione intima in Cristo, l'esempio del beato Eleazaro, che si trovava lontano da casa da molto tempo, e sua moglie devota e casta Delfina. Eleazaro rispondeva: "Sto bene, mia cara; se vuoi vedermi, cercami nella piaga del costato del dolce Gesù, perché è là che abito e là mi potrai trovare. Invano mi cercheresti altrove"(cap.12).

Relatore: Tomasz Grzegorz Lukaszuk
Fotografie di Joe Boenzi

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