condivisone 2
gruppo giapponese coreano libanese e fiammingo
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Dio si è fatto conoscere a te fin dalla tua infanzia. (cap.11) Dalla nostra infanzia siamo cristiani. In certe nazioni nel sud e in Asia non è una cosa evidente, per esempio quando soltanto 10% della popolazione è cristiano… Essere cristiano è veramente un dono, un regalo, siamo grato a Dio che siamo nato in una famiglia cristiana. Essere cristiano non è la stessa cosa com’essere buddista o musulmano, portiamo in noi il messaggio del Dio vivente, siamo chiamato di annunciare la buona notizia, il vangelo.
Dio ti ha fatto fiorire da quel nulla per renderti ciò che sei. (cap.9) Siamo creati non perché il nostro Dio aveva bisogno di noi, ma come un atto del suo amore. Noi siamo qualche volta, oppure molto tempo non degno di essere chiamati la sua creazione, perché facciamo guerra con la nostra lingua, con le nostre parole. Siamo creati per unirci con lui, ma questo è un compito per tutta la nostra vita.
Tu non gli [Dio] sei di alcuna utilità. Noi nella nostra umiltà dobbiamo mettere a disposizione di Dio per lodarlo e ringraziarlo tutte le facoltà che abbiamo. La tentazione è di dimenticare molte volte il nostro creatore.
Siamo creati da nulla, siamo creati a causa della bontà e della volontà del nostro Signore di dare se stesso per il mondo.
C’è una differenza grande tra destro e sinistra, tra scegliere tra il male e il bene. Dobbiamo scegliere fin dal inizio. Quasi prima di cominciare agli esercizi, al camino per la vita devota, dobbiamo scegliere per il buono. Questa scelta è decisiva per il resto. La scelta è la nostra, io devo scegliere il cielo e io devo voltare le spalle al male.
L’inferno e il cielo non sono soltanto dopo la morte, sono anche presento qui, nella nostra vita, nel nostro spazio vitale. Per esempio dove c’è poco amore, dove c’è oddio…Possiamo descrivere l’inferno anche com’una situazione senza amore. Dio t’invita ad entrare nel mondo con tutto il tuo essere per propagare l’amore suo.
Non sappiamo com’è l’inferno, ma sappiamo che alla fine c’è il giudizio, c’è la domanda, quando noi ci troviamo da solo davanti al nostro Dio e quando dobbiamo rendere conto della nostra vista. Perché altrimenti non c’è bisogno di fare il bene, dobbiamo farlo per l’amore di Dio. Per ‘guadagnare il nostro cielo.’
Nonostante il fatto che il metodo di San Francese sembra molto chiaro, sembra di essere un po’ artificiale e teorico. Ma le indicazione sono molto pratiche e come detto l’altra volta San Francesco conosce degli uomini, sa come funzionano…
La sintesi, il nucleo centrale dell’introduzione è com’è scritto nel 21 capitolo: tu doni ora te stessa alla maestà di Dio e ottieni in cambio che egli si doni a te per l’eternità.
George, 辻家直樹, 정재준, Wim
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