Friday, November 30, 2007

Théologie pratique


Introduction à la vie devote
Partie II, chapitre 10-21
Groupe des quatre continents
Emmanuel Kipulu, Samuel Mondal, Yosep Ola, Sinval Pereira

Le partage de notre groupe sur la deuxième partie du livre “la Filotea” chapitre 10 – 21, nous avons penser que l’auteur parle d’une théologie pratique qui n’est que la présence quotidien de Dieu dans la vie du chrétien qui commence le matin, poursuit dans la journée jusqu’au au soir par un examen de conscience. La centralisation des sacrements (eucharistie, confession…) dans la vie en entretenant cette vie dévot.

En lisant la vie de Dominique Savio, Michel Magone… Dons Bosco conseillant ses jeunes à faire de leur vie, une prière. Puisque Dieu est présent pendant toute la journée.

KIPULU Emmanuel

Difficult fo those with heavy schedule

Introduction to the Devout Life
Part II Chapters 10 – 21
English-speaking Group: Joseph, Caesar, John

Our group discussion developed as follows:
  • St. Francis De sales make impression on personal life through his writings. In daily life we may take life for granted but what we need is entering into the life of prayer, being in Union with God and feeling the necessity of prayer in our life.
  • His practical Examples for daily life on One hour Mediation and prayer sounds well but we see that it very difficult to be practiced by the lay people because of the daily heavy schedule. The house wives might practice them better.
  • Importance that should be given to frequenting Confession and Eucharist are more necessary for spiritual growth and to live a life of holiness and perfect oneself. On this topic we were reminded of Don Bosco speaking to St. Dominic Savio on importance of confession and communion and frequenting always a fixed confessor for the sacrament of confession. We shared also the Dream that Don Bosco had on 3 ropes. In the dream the Devil says that it: it prevents the boys from making a good confession. First rope signifies 1. I tempt the boys to hide the sins. 2. No true sorrow and contrition for the sins 3. I won’t allow them to make resolutions for life. St. Francis insists on Change of life.
  • Don Bosco prepared his boys especially St. Dominic Savio, for receiving communion previous night itself.
  • St. Francis also gives importance of the word of God, reading spiritual books, making retreats, reading life of saints to keep one away from distractions. The above practice is necessary for us Christians. Nowadays the Church insists on Lectio Divina. Don Bosco too speaks on WORD OF GOD though in a broader sense. Priests should prepare themselves for sermons and deliver them with faith and devotion.
  • Our group members express that they prefer guided (directed) retreats than simply preaching and listening the way St. Francis speaks.
In Summary.

1. All must feel the necessity of prayer life and union with God
2. Life of Holiness
3. Frequenting Sacraments

4. Transformation of life.

5. Proper disposition to receive sacrament of Eucharist

6. Daily Reading and following the word of God in life

7. Guided retreats for happy living.

(Joseph)

CHIAMATA ALLA SANTITÀ (SDB e GIOVANI)

Questo è il riassunto del lavoro di gruppo del mercoledi...

Gruppo 1:

CHIAMATA ALLA SANTITÀ (SDB e GIOVANI)

CHIAMATA (Ascolto)
SANTITÀ (Don Bosco modello e Maestro)
SDB (Impegno personale)
GIOVANI (Attraverso loro ascoltare)

Sinval


Gruppo 2:

...Radicati nello spirito di Don Bosco per far conoscere Gesù Buon Pastore ai
Giovani per arrivare alla santità attraversando il sistema preventivo...

Orlando

Accento sulla devozione quotidiano

La Filotea
Parte 2, capitoli 10-21
Gruppo giapponese, coreano, libanese, fiammingo
Georges Naaman El Moualler, Naoki Tsujiie, Jaejun Chong, Wim Collin

Che cosa mi ha colpito in senso positivo e negativo?


Se noi facciamo nella nostra vita come è stato scritto in questi capitoli, seguendo le indicazione di San Francesco di Sales, viviamo una spiritualità autentica, siamo uomini spirituale nella vita quotidiana, possiamo incontrare il nostro Signore più facile in ogni momento del giorno.

C’è un accento molto forte sulla devozione quotidiana, non soltanto una devozione, ma una dedicazione del giorno, de tutti momenti del giorno, di ogni cosa che si fa, di dedicare questo a Dio, di sentirsi sotto la presenza di Dio, come Egli guarda sopra le tue spalle.

Da l’altra parte sembra di essere molto chiuso, come sei in una stanza e non ci sono finestre, non c’è la possibilità per uscire. Tutto sembra di essere concepito nel senso devoto, nel senso di Dio, soltanto pensare già alla seconda striscia di torta è già peccato. C’è in altre parole poco spazio per la libertà umana.

Le indicazione sono ben preciso, da l’impressione di essere una specie di manuale, ma non qualsiasi manuale. Ti fa entrare non in un rapporto impersonale con Dio, no, il rapporto è molto personale. Parliamo di ‘io’ e ‘Dio’, noi due dobbiamo fare le cose.
Soprattutto quando parliamo della comunione vediamo che un rapporto interpersonale sembra di essere indispensabile. Soltanto cosi, e è come sono presente le cose scritto da San Francesco, è possibile di crescere nella fede.

Ci sono purtroppo anche alcune difficoltà.

Per i laici, come abbiamo, accennato già, i laici chi hanno una famiglia, chi lavorano, un modo di vivere con Dio cosi intenso non è una cosa che si fa cosi semplicemente. Forse possono trovare una mezza ora per meditare e pregare, ma possono vivere con Dio, nella presenza di Dio ma con tutte queste indicazioni sarà difficile.

Quando leggiamo questi ultimi capitoli non sembra più una ‘introduzione’ alla vita devota. Le gente chi fanno questi esercizi devono avere fatto già un passo grande nella vita spirituale.

Sempre dicono che i religiosi devono lavorare con un cuore di preghiera. Ma purtroppo la realtà insegna un’altra cosa, force lavoriamo molto e anche durante i momenti espliciti della preghiera (lodi, vespri…) pensiamo al lavoro (che cosa dobbiamo fare, come lo facciamo…). La vita cerca la preghiera; la preghiera cerca la vita.

Santi come un Don Bosco riescono a fare della vita tutto una preghiera, sono capace di vivere cosi intenso con Dio, così uniti con Dio che tutte le cose che fanno sono una preghiera. Ma l’uomo semplice chi vuol essere introdotto alla vita devota? Il semplice religioso chi deve lavorare molto e ha poco tempo per contemplare la sua vita con Dio?

Che cosa possiamo fare nel nostro contesto con le cose c’abbiamo letto?

Alcuni temi sono interessante per applicare nel contesto libanese, purtroppo non è possibile di implementare tutto questo così, per esempio sulla meditazione c’i vuole una schema nuova, e riguardo il fatto che parliamo dei laici, per loro è difficile di prendere cosi molto tempo per fare la meditazione, hanno bisogno di mangiare e allora di lavorare per guadagnare soldi.

Per esempio nel contesto coreano sembra interessante le preghiere giaculatorie. Le preghiere piccole, semplice, meditative, che si può usare in ogni momento en non prendono molto tempo. È un modo di imparare a pregare, e è semplice, non hai bisogno di parole grande e difficile.

In Giappone, c’è piuttosto bisogno di un approfondimento del concetto di conversione. Come ha descritto San Francesco la confessione è una cosa formale, c’è bisogno di una vera e profonda conversione. Non aiuto molto di parlare di cose generiche, in questo modo il sacerdote non può aiutare.

Forse nelle Fiandria il punto di vista sulla preparazione per la santa eucaristia e la comunione può aiutare i giovani a vivere meglio la eucaristia. Sembra che per San Francesco la preparazione comincia prima della messa, molto prima. Forse noi cominciamo troppo tardi, cioè durante la messa oppure cinque minuti prima. Serve una preparazione molto chiaro e semplice.

Georges, 辻家直樹, 정재준, Wim

Tutto fatto per amore



FILOTEA
Parte II - Capitoli 9-21
Grupo di lingua spagnola 2:

Agustín, Orlando, Patricio.

Alcune cose che abbiamo parlato e che sono per noi significative:
  • L’importanza di impostare bene il giorno ogni mattina: ringraziando Dio, facendo un buon proposito per approfittare bene il giorno, prevedendo le situazioni in cui ci troveremo... riconoscendo Dio presente in tutto il giorno.
  • Le aspirazioni, le giaculatorie e i buoni pensieri come modo di far crescere e mantenere viva la devozione e anche come tempo speciale di unione con Dio durante il giorno.
  • L’invocazione agli angeli e ai santi come protettori, modelli e consiglieri della nostra vita e anche come aiuto per crescere nella devozione e unione con Dio.
  • La grandezza della solitudine e dell’interiorità nel fare le cose quotidiane, con lo sguardo verso Dio.
  • L’importanza del direttore spirituale come guida e consigliere nelle scelte nel cammino.
  • L’importanza della confessione ogni 8 giorni. Il bisogno di avere un confessore fisso nel quale porre la fiducia e chiedere consiglio. Il bisogno di essere molto aperto al confessore, esponendo con chiarezza e concretezza tutto, così lui mi può aiutare nella mia conversione.
  • Il riconoscere nella confessione avere mancato al amore di Dio, e il bisogno di essere purificati del “amore che tradisce” (esempio della leonessa e il leopardo).
  • Il fare tutte le cose per amore. Questo del AMORE è un linguaggio molto usato per Francesco di Sales.
  • Per quello che se riferisce alla comunione fatta con frequenza, è un tema di innovazione per la sua epoca. Dice di fare bene la comunione, soprattutto con vera devozione.
  • Mette in rilievo il fare la comunione spirituale. Crediamo che un tema attuale nella società di oggi soprattutto in questi casi di irregolarità, soltanto che se deve dare a conoscere e aiutare a farlo bene.

Patricio

Like a bird returning to her nest


Introduction to the Devout Life
Part 2, chapters 10-21
English-speaking Group 1
John, Rosario, Orlando

St. Francis de Sales proposes to a devout a constant growth of Christian perfection through sensible and concrete ways:
  • Spiritual retreat is likened to a bird coming back to its nest to retire and revitalize itself after a while, alone with the Creator.
  • The devout raises his/her thought in ejaculatory prayer to the Divine, contemplating every creature. Every thing that has in contact with the Creator is divinely useful.
  • The sensible images of the outside world help the devout to penetrate his/her interior being. They have spiritual orientation.
  • The Teachings of Christ and the sacraments continue to guide the devout to a right perspective of Christian perfection.
  • Eucharist offers the highest form of prayer. One receives Jesus and allows him/her to be a gift to others. It is a communion with Christ that becomes the source of strength in times of difficulties. Thus, this sacrament shields and keeps the devout steadfast and firm in faith.
  • Confession maintains our spiritual life in the state of God’s grace. Gives peace to the soul which is necessary to the reach Christian perfection.

Orlando

Temi cari a don Bosco


La Filotea
Parte 2, capitoli 10-21
Gruppo italo-cingalese
(Fabiano, Chalana, Giampiero)

Emergono, in generale, molti temi “respirati” in altri corsi di salesianità e negli anni di formazione. Ritroviamo in questa parte molti temi cari a don Bosco e alla nostra tradizione.
Degni di attenzione ci paiono:

  • Il ringraziamento precede sempre: è una metodologia pedagogica. Questo sia al mattino, che alla sera, nell’esame di coscienza. Si parte prima dal positivo (vedi don Bosco: prima la bellezza della virtù, poi la bruttezza del peccato).
  • L’impianto della sacramentala è quello presente anche in don Bosco. I sacramenti danno forza, potenza, conferiscono aiuto nella vita virtuosa.
  • La devozione e la vita cristiana sono realtà ecclesiali: non una fede intimistica ma comunitaria. In questo ambito vanno inserite le letture delle vite dei santi, che rivelano il nostro procedere insieme, in cordata: anche loro ci sostengono nell’andare avanti.
  • La devozione personale è anche a beneficio della realtà ecclesiale, del prossimo: il mio impegno nella preghiera può servire a far crescere la fede di chi mi sta vicino.
  • L’aspetto preventivo: il prepararsi sin dal mattino a vivere bene la giornata, prevedendo le difficoltà incontrabili e le virtù da potenziare. Tutto può divenire preparazione alle difficoltà future, così da affrontarle meglio.
  • La presenza degli angeli è vista come quella di assistenti, presenti per aiutare nel bisogno.

Sunday, November 25, 2007

Metodologia precisa y concreta

INTRODUCCION A LA VIDA DEVOTA ( FILOTEA)
CAPITULOS XI-XXIV

GRUPO LENGUA ESPAÑOLA
INTEGRANTES: ALABAU ROSENDO, CEREZO JUAN AARON Y DAVID MARIN

APRECIACIONES:

DESPUES DE HABER LEIDO Y COMENTADO EN GRUPO LOS CAPITULOS DE "INTRODUCCION A LA VIDA DEVOTA" DE SAN FRANCISCO DE SALES, CONCLUIMOS:

  • SAN FRANCISCO DESARROLLA UNA METODOLOGIA PRECISA ,CONCRETA
  • FIEL A LA ANTROPOLOGIA DE SU TIEMPO.
  • MARCADO INFLUJO PLATONICO DUALISMO (CUERPO- ALMA)
  • DIFICIL DE ENTENDER EN NUESTRA EPOCA
  • RELACION MUY VERTICALISTA: SE CENTRA EN LA SALVACION PERSONAL
  • CON UNA IMAGEN DE DIOS TERRIBLE. NO ES EL DIOS MISERICORDIOSO DE JESUS
  • REFLEJA UN VOLUNTARISMO EXAGERADO
  • ADEMAS, AL CONFRONTAR DON BOSCO CON SAN FRANCISCO DE SALES NOTAMOS MUCHO INFLUJO


RESPECTO A LAS IMAGENES USADAS POR SAN FRANCISCO

  • PROVOCADORAS A LA IMAGINACION
  • IMPACTANTES
  • ATERRORIZANTES
  • LOS SUEÑOS DE DON BOSCO, ESPECIALMENTE LOS TOCANTE A LOS NOVISIMOS SON MUY PARECIDOS A LOS DE SAN FRANCISCO DE SALES

Saturday, November 24, 2007

Esiste una separazione fra la vita e la preghiera?

La Filotea
Parte Seconda, capitoli 1-9
gruppo italo-cingalese
Gruppo: Luigi, Chalana, Giampiero, Fabiano

  • Riprende il metodo ignaziano, anche se ci sono delle particolarità sue, personali.
  • Punta sulla qualità piuttosto che la quantità di preghiere da fare
  • È attento alla psicologia e alla pedagogia:
    • fornisce concreti suggerimenti per entrare e uscire dalla preghiera, conoscendo e rispettando l’umanità e la gradualità del cammino del singolo;
    • non si arrende davanti all’aridità della preghiera
    • educa alla consapevolezza che non da ogni preghiera si deve uscire con “qualcosa”: il valor
    • e del’orazione continua ad esserci anche senza la presenza di frutti sensibili.

Una difficoltà:
  • Noi oggi abbiamo maturato una concezione diversa di preghiera, ove portiamo l’orazione nella vita e facciamo diventare preghiera la nostra vita, dopo esserci abilitati nell’incontro personale con Dio ad incontrarlo anche nel mondo.
  • Qui invece pare molto sottolineata la divisione dentro la preghiera e fuori dalla preghiera, quasi ci fosse una separazione.

Necesidad de la oración


La Filotea
Sobre la segunda parte, los capítulos 1 – 8.

Grupo de lengua español
Participantes: Agustín Novoa Leyva, Patricio de la Torre, Orlando E. Ortega Nates.
21 de noviembre de 2007

SÍNTESIS DEL TRABAJO

Dentro del grupo, después de escuchar a cada participante en sobre la lectura realizada a dichos capítulos se llegó a las siguientes conclusiones:

1. San Francisco de Sales en su libro “Introducción a la vida devota” en la segunda parte al hablar de la necesidad de la oración se vuelve a mostras muy conocedor de la gente para la que escribe, este conocimiento le hace mostrarse muy realista y didáctico al momento de presentar la oración y las formas de hacerla. El interés de San Francisco es que el cristiano advierta la necesidad de estar en constante unión con Dios.

2. Los consejos para la vida de oración son muy prácticos.

3. La conciencia de la presencia de Dios en la vida es fundamental en la Oración Salesiana. Asi en esta parte que se propone ayudar a la oración Francisco de Sales pone como base el tomar conciencia de dicha presencia. Estar en presencia de Dios es una gracia, por eso el segundo punto para comenzar es invocar, pedir ayuda para vivir la oración.

4. La presentación de los santos y los angeles como quien nospueden ayudar hace percibir una cercanía con ellos. Hace tenerlos presente y es sin duda, una manera que en el contexto histórico de Francisco era usual. Presentar a los angeles y a los santos hoy en dia, sobre todo en algunos contextos se debe hace con la precaución debida dado el ambiente de seudo espiritualidades.

5. San Francisco en esta parte muestra claramente la importancia de la oración mental. Nosotros en la vivencia descubrimos que la meditación en los diversos proceso de formación ha sido acompañada. En algunos casos se ha percibido bastante libertad y esto provocaba la perdida o la ausencia de método para orar. Francisco de Sales muestra lo importante de acompañar dandole iportancia a la persona en todas sus capacidades (afectos, imaginación, sentimientos, voluntad, etc.).

Friday, November 23, 2007

The importance of being earnest

Introduction to the Devout Life
Part II, chapters 1-9
English-Speaking Group 2

Caesar DIZON (Filippine), Joseph MINJA (Tanzania)

In our group we have shared on the following points.
  • The importance of prayer and meditations; St. Francis is speaking to Filotea and telling about the importance of prayer. During prayer he reminds of trying to avoid all the destructions.
  • One needs to feel the presence of God when he is praying and making meditation.
  • The importance of inspirations.
  • Teaching about the use of imagination and how to do it during prayer time.
  • Importance of using brief and earnest words during prayer
  • Importance of heavenly creatures such as guardian angels, Blessed Mary and the saints. Offering to God through them.
  • Importance of using the images from the Gospels while making a prayer. Example the use of the image of the Cross.

Difficulties which we for saw.

  • It is not easy to have the clear picture in mind of the image of God and pray to Him? Especially at the moments of difficulties, sickness among others.
  • Very often we get distraction when praying because of the environment, thoughts, what has been going on in us…

What I think of these chapters….
They contain practical points for one’s prayer life. They are:
  • The importance of the venue. It should be a quiet place and where one will not be disturbed.
  • Beginning with the act of the Presence of God is critical because one is led into the state of prayer. After all, what is prayer if not encounter with God?
  • One should not be a slave of the method.
  • The use of the imagination is helpful. But it may work for some. It may not work for others.
  • Resolution makes prayer a practical activity in the sense that resolution becomes the link of prayer to life.
  • One should expect aridity. When that happens, stick to your prayer t

Wednesday, November 21, 2007

Why practice mental prayer?

Introduction to the Devout Life
Part II ( Chapters 1 - 9 )
English Speaking Group 1
Orlando, Rozario, John

A Synthesis of the Group Discussion on 21st Nov’ 07.



1. WHY to Practice Mental Prayer?

  • To See Christ & To Become like HIM.

2. HOW to Do it?

  • Be Present & Feel HIS Presence.
  • Imagine & Meditate (Imagine as if you are on mount Calvary etc. & Remain there, receive the Light and gather the honey).
  • Take concrete resolutions & Gather devotional bouquet. (Taste the fruits and smell the flowers during the day).

3. GENERAL ASPECTS :

  • Always remember that our life is a gift and cultivate the virtue of gratitude.
  • “The Introduction” is for all those who wish to lead a devout life of virtues.
  • The Methodology of mental prayer can vary from person to person.
  • Give no room for discouragement even if you fail. Just remain in HIS presence.
[Rozario]

Preghiera salesiana secondo il metodo ignaziano?

La Filotea
Parte Seconda, capitoli 1-9
Gruppo Giapponese Corano Libanese Fiammingo

Dobbiamo dire che il modo di presentare il modo di fare, oppure di sperimentare la meditazione non è, almeno per il nostro gruppo tutto nuovo. Da una parte perché chi sono molte cose che sono simili ai altri camini spirituali presentati da altri santi come per esempio San Ignazio di Loyola… Anche il suo modo di presentare segue nelle linee grande il stesso percorso (cfr. prima settimana degli esercizi).

Dall’altra parte perché siamo ormai abituato a fare la nostra meditazione di ogni giorno più o meno in questo modo. Interessante da notare è il modo di fare la meditazione proposta nella ispettoria di Corea, dove fanno la meditazione guidata da una guida chi indica le diverse tappi della meditazione. (Guida la preghiera dello spirito santo, da indicazione per lo sviluppo, inizia la conclusione: il ringraziamento, l’offerta, la supplica (come descritto a p.81)). Altri di noi hanno imparato questo modo di lavorare nel noviziato, oppure grazia a una guida spirituale.

Diciamo che l’inizio e la conclusione della meditazione sono molto importante. È importante di mettersi sotto la protezione di Dio, mettersi degno e umile nella presenza di Dio è prima di tutto punto chiave. Cosi anche alla fine, ringraziare e prendere il frutto della meditazione è indispensabile per vivere, lasciar imporsi durante l’intera giornata.

Nonostante il fatto che San Francesco ha descritto una via molto semplice, e facile da seguire, incontriamo qualche problemi nel realizzare la meditazione ogni giorno. Prima di tutto siamo qualche volta molto distratti, cominciamo alla meditazione, ma ci sono cento ragione per quale siamo distratti.

Anche il capitolo 4 quando parla del uso della immaginazione per meditare non è accolto per tutti membri del gruppo cosi facile. C’è bisogno d’una guida molto capace per questo, non è qualcosa che si raggiunge a fare dall’inizio, la guida deve aiutarti ad imparare questo modo di meditare.

Infine abbiamo rifletto sul capitolo 9: L’aridità che ci affliggono nelle meditazioni. Anche questo è qualcosa che abbiamo incontrato tutti per brevi o lungi periodi. San Francesco fa la descrizione in una pagina, ma si tratta di una realtà difficile e non facile a portare, soprattutto quando parla in modo di non preoccupasi, che tutto andrà bene, di essere e stare fedele…

Georges, 辻家直樹, 정재준, Wim

Saturday, November 17, 2007

Promesa de la fe cristiana

Sobre la primera parte, los capítulos VIII – XX. De la FIlotea.

Participantes:
Agustín Novoa Leyva.
Patricio de la Torre.
Orlando E. Ortega Nates.

SÍNTESIS DEL TRABAJO
14 de noviembre de 2007.

Dentro del grupo, después de escuchar a cada participante en sobre la lectura realizada a dichos capítulos se llegó a las siguientes conclusiones:

  1. San Francisco de Sales en su libro “Introducción a la vida devota” usa los novísimos como punto de referencia para hacer la confesión general, sin embargo parecer ser presentado en ciertos ambientes de una manera de temor a Dios, mientras que San Francisco de Sales los presenta en el sentido de un acercamiento más a un Dios paterno y misericordioso, se hablan mas desde el amor de Dios. En el fondo parte de que el hombre es creado por Dios en sentido positivo. Se podría decir que, incluso, estos mismos novísimos pueden chocar hoy en día. Pues el peligro de utilizar el lenguaje de estos, tal y cual como los presenta el libro, sin contextualizarlo a nuestro tiempo pude llevar a una idea errada de la misericordia de Dios.
  2. A nivel de contenido se puede apreciar que presenta una antropología y una teología cristiana actual, en donde se puede apreciar una visión completa del ser humano.
  3. Surge el análisis que: frente a la ley natural y los fines que se presentan en la obra, al confrontarlos con una antropología contemporánea, el mismo contenido y el mismo leguaje puede llevar a la discusión e incluso al choque entre estas dos líneas.
  4. Es interesante apreciar que el optar por el camino de la vida devota parte de la opción libre del hombre.
  5. Para el ambiente latinoamericano en donde se presenta tanta religiosidad popular y fanatismo religioso, hablar de estas meditaciones (los novísimos) no es nada fácil por tal motivo se requiere de una actualización.
  6. Sobre la confesión general se habla del afecto al pecado. Es decir que recomienda como elemento importante es dejarlo, hacer el propósito de no tenerlo como afecto. Esto parte desde el interior del ser humano.
  7. Interesante es ver como en cada meditación San Francisco de Sales presenta un esquema de preparación que lleva lentamente a reconocer la presencia de Dios como el Padre misericordioso. Parte desde el sentido del agradecimiento a Dios por su amor, después la condición humana de limitado y la ofensa hecha que lo aleja para retomar de manera positiva el amor de Dios que acoge.
  8. Al ser una obra que va dirigida a los laicos, se puede apreciar la importancia del Bautismo como la promesa de la fe cristiana en la vida del laico.
  9. Así como San Francisco de Sales habla de la fealdad del pecado que aleja de Dios; igualmente se podría decir, en relación con Don Bosco, que también considera la fealdad del pecado en los jóvenes para llegar a la santidad.

Una proposta molta aperta di una cultura distante da noi

La Filotea
Parte 1ª, cap. 9-18
Gruppo: Luigi, Chalana, Giampiero, Fabiano

Ci ha colpito:
  • La progressività del cammino spirituale proposto, unito a molta concretezza.
  • Il concetto di Dio è sì di grandezza e onnipotenza, ma non così tanto da schiacciare l’umanità. Al contrario, non si sottovalutano gli elementi del corpo per arrivare a Dio. Per l’epoca, è molto aperto.
  • Frequenti e valide le immagini riferite ai sensi
  • La chiesa santa o dannata sostiene l’anima: non si è santi o dannati da soli.
  • Importanza della confessione generale, proprio come avverrà in don Bosco.

Le immagini:
  • Forti, molto accese, ma molto spesso desuete, poco attuali. Non mancano alcuni esempi di immagini utili ancora per noi (ad esempio la pulce o la febbre, piccoli fastidi durante la notte, che sono un nulla paragonate alle pene dell’eternità)

Difficoltà:
  • Molto materiale per una singola meditazione. Molto lavoro spirituale circa il lavoro interiore è condensato in poche righe.
  • Culturalmente è piuttosto distante da noi.

Dio ti fa fiorire


condivisone 2
gruppo giapponese coreano libanese e fiammingo

Dio si è fatto conoscere a te fin dalla tua infanzia. (cap.11) Dalla nostra infanzia siamo cristiani. In certe nazioni nel sud e in Asia non è una cosa evidente, per esempio quando soltanto 10% della popolazione è cristiano… Essere cristiano è veramente un dono, un regalo, siamo grato a Dio che siamo nato in una famiglia cristiana. Essere cristiano non è la stessa cosa com’essere buddista o musulmano, portiamo in noi il messaggio del Dio vivente, siamo chiamato di annunciare la buona notizia, il vangelo.

Dio ti ha fatto fiorire da quel nulla per renderti ciò che sei. (cap.9) Siamo creati non perché il nostro Dio aveva bisogno di noi, ma come un atto del suo amore. Noi siamo qualche volta, oppure molto tempo non degno di essere chiamati la sua creazione, perché facciamo guerra con la nostra lingua, con le nostre parole. Siamo creati per unirci con lui, ma questo è un compito per tutta la nostra vita.

Tu non gli [Dio] sei di alcuna utilità. Noi nella nostra umiltà dobbiamo mettere a disposizione di Dio per lodarlo e ringraziarlo tutte le facoltà che abbiamo. La tentazione è di dimenticare molte volte il nostro creatore.

Siamo creati da nulla, siamo creati a causa della bontà e della volontà del nostro Signore di dare se stesso per il mondo.

C’è una differenza grande tra destro e sinistra, tra scegliere tra il male e il bene. Dobbiamo scegliere fin dal inizio. Quasi prima di cominciare agli esercizi, al camino per la vita devota, dobbiamo scegliere per il buono. Questa scelta è decisiva per il resto. La scelta è la nostra, io devo scegliere il cielo e io devo voltare le spalle al male.

L’inferno e il cielo non sono soltanto dopo la morte, sono anche presento qui, nella nostra vita, nel nostro spazio vitale. Per esempio dove c’è poco amore, dove c’è oddio…Possiamo descrivere l’inferno anche com’una situazione senza amore. Dio t’invita ad entrare nel mondo con tutto il tuo essere per propagare l’amore suo.
Non sappiamo com’è l’inferno, ma sappiamo che alla fine c’è il giudizio, c’è la domanda, quando noi ci troviamo da solo davanti al nostro Dio e quando dobbiamo rendere conto della nostra vista. Perché altrimenti non c’è bisogno di fare il bene, dobbiamo farlo per l’amore di Dio. Per ‘guadagnare il nostro cielo.’

Nonostante il fatto che il metodo di San Francese sembra molto chiaro, sembra di essere un po’ artificiale e teorico. Ma le indicazione sono molto pratiche e come detto l’altra volta San Francesco conosce degli uomini, sa come funzionano…
La sintesi, il nucleo centrale dell’introduzione è com’è scritto nel 21 capitolo: tu doni ora te stessa alla maestà di Dio e ottieni in cambio che egli si doni a te per l’eternità.

George, 辻家直樹, 정재준, Wim

Panoramic descriptions of hell and heaven

"An Introduction to Devout Life".
Part 1, chapters 9-18
Sinval Marques Pereira, Ola Suban, Emmanuel Kipullu Samuel Mondol.


A. What has struck us from the contents of the meditations

  • St. Francis de Sales presents God as the Infinite Good, full of love and care, in contrast with the ugliness and evil brought about by sin.
  • God's omnipresence overwhelms the universe. Don Bosco takes the same idea while giving us the spirituality of Union with God.
  • St. Francis leads the readers to the Last Things step by step.


B. Images St. Francis uses to describe the Last things.

  • St. Francis gives a panoramic description of heaven and hell.
  • He uses the imagery of the New Jerusalem stated in Revelation in his description of Heaven.
  • He depicts horrifying images of Hell.
  • Images of the Last things bring to our mind the preaching of St. Alphonsus de Liguori.

C. Difficulties encountered in reading the text

  • Descriptions are full of emotions and sentiments. St. Francis is as if totally engrossed in them. This makes the presentation very subjective.
  • He had the preoccupation of presenting Catechism and Christian doctrine through his writing. Thus the writings are no way philosophical, but pedagogical and doctrinal.
Sam

Wednesday, November 14, 2007

Is God Cruel?

INTRODUCTION TO THE DEVOUT LIFE
PART I, CHAPTERS 9-24

English-speaking Group 2
Caesar Dizon, Joseph Minja, and Showrilu Chinnabathuni

What has struck me in terms of content of the meditations (chapters 9-18)?
•He seems to be trying to frighten us into being good (death and hell).
•The process (preparation, considerations etc.) and the contents of the process are psychologically preparing the reader to be moved.
•The content inspires fear of God.
•But the intent seems to be to invite us back to God.

What do I think of the images that Francis uses to describe the Last Things?
•The images of the Last Things are the traditional images found in the preaching of the Catholic Church which goes on to show how Francis was well-grounded in the Catholic culture.
•The meditation on death evoked memories of the traditional prayers (where you respond with “merciful Jesus, have mercy on me) of the Exercise for a Happy Death.
•You have the impression that God is cruel.
•God is presented as a parent-God, that is, he punishes but continues to love the child.
•God is feared because one has sinned.
•He no longer uses those images to picture or think about heaven and hell.

What difficulties do I encounter in reading this text (1607 vs 2007)?
•There is no distinction among judgment, heaven and hell. (This was explained but the meaning still remained unclear.)
•How do we present the same things to today’s youth?
•How do we explain death as the result of sin when evidently death is a natural part of a man’s life?
•It has the tendency of making you more fearful in actual life.

What can be said for the way that Francis explains his proposed spiritual method after presenting the prayer excersises?
•His approach is not intellectual but experiential. He appeals to the heart.

Grace or distance?

NTRODUCTION TO THE DEVOUT LIFE
PART I, CHAPTERS 9-24

English-Speaking Group 1

LOURDUSAMY John Rozario
BORRES Orlando
PALEETHOTTATHIL KURIAN John

A. The pattern is same for all the meditations..
The righ disposition of the person is very important...
It is a journey between God and me in various levels and degrees...
The journey starts even before creation and goes beyond death....

B The last things are: Death,Judgement, Heaven and Hell..
Paradise like a new Jerusalem...
The immage of the hell as a doomed city...
Ascending to a devout life step by step..

C Understanding of the Hell and description about the hell...

D Any ordinary person can practice this meditation, with very little assistance..
Heaven is a state of grace filled life and the hell is the state where one is thrown away from the glory of God.

Friday, November 9, 2007

Devotion: Finding the Right Fit

Introduction to the Devout Life
part 1, chapters 1 -4.
English-speaking Group 2
Caesar DIZON (Filippine), Showrilu CHINNABATHUNI (India), Joseph MINJA (Tanzania)


A). what has struck us in terms of content?
- emphasis on devotion life
- images used [of persons such as- Arelius, Saul, Joshua, Caleb, David, Michal, Jacob Abraham, Isaac, David, Job, Tobias, Sarah, Rebecca, Judith; expressions – charity, love, countries; Israel, promised land

Most striking were the following: (a) That your devotion must fit your vocation; (b) that devotion helps you fulfill your duties better; (c) That it is necessary to have a spiritual guide; (d) that we should not be discouraged by our imperfections; (e) that it is not enough to be purified from sin but also from the attachment to sin.

B). what images have stayed with me, and what do they say to me?
- When I read the advice that one’s devotion should be consistent with one’s vocation, I was reminded of Don Bosco telling Dominic Savio not to take any form of penance that is not appropriate to him.
- youth
- mother Teresa of Culcuta

C). what difficulties do I encounter in reading this text (1607 vs 2007)?
- to personalize/ make it personal from whomever it was written to.

D). what do I take from these chapters of the the Introduction to the Devout Life as useful to share with others in my apostolate (formation, parish, youth ministry, school)?
- guiding
- seek the will of God
- Importance of the spiritual direction and a spiritual director
- spiritual exercises
- When giving spiritual direction, I must always take into consideration the concrete life situation of my directee.

(Joseph)

Thursday, November 8, 2007

Si parte dalla Natura

Secondo nostro gruppo, la prima parte (capitolo I-VIII) dell'Introduzione alla vita devota (cioé, la “FILOTEA”), San Francesco de Sales usa veramente le parole semplice (anche le parole che partono della natura) per far capire come si pratica le virtù nella vita quotidiana per arrivare alla perfezione della vita.

Ma per arrivare alla vera Devozione, bisogna fare sì che "i fiori del nostro cuore” siano veramente i fiori dei buoni desideri.

1. MONDOL Samuel
2. KIPULU WASHI Emanuel
3. PEREIRA Sinval Marques
4. OLA SUBAN Yosep

Il vissuto e la carità

Introduzione alla Vita Devota
Parte 1ª, Capitoli 1-8
Gruppo di Lingua Spagnola 1

Che ci colpisce nel contenuto di questi capitoli?

  • il linguaggio é molto facile, semplice. Facile di capire.
  • quando parla sulla direzione spirituale sembra molto essigente, direttivo, impositivo il ruolo del direttore. (ha bisgno di adecuare a la nostra realtà)
  • é presentata la devozione di maniera equilibrata, cioé in relazione tra vissutto spirituale e carità.

Con quali immagini ci sentiamo in sintonia, e perché?
  • L´imagine del fuoco e chiamata
  • L´imagine del caballo in relazione con il pecato.

Quali sono le difficoltà che incontriamo quando leggiamo questo testo classico?
  • Sembra l'imagine del direttore spirituale molto pretenziosa contrasta con l'imagine attuale.

Quali sono i brani in questi capitoli della Filotea che ci sembrano più utili per la vita pastorale oggi?
  • La direzione spirituale capita come accompagnamento
  • Confesione generale: si quando, no perchè, alcuni o a tutti.
  • C'è bisogno da parte dei preti di avere una formazione psicologica di base.

Wednesday, November 7, 2007

Semplice ma profondo

Gruppo coreano-giaponese-libanese-fiamingo


Il linguaggio usato nei primi 8 capitoli è un linguaggio semplice ma è anche profondo. Non è un linguaggio filosofico d’un livello alto, ma è invece spirituale.

La devozione è diversa per le persone. Vuoi dire che ciascuna ha il suo modo di devozione, è valide anche per noi, noi siamo salesiani di don bosco e la nostra forma non è la stessa come i dominicani.

L’uomo è attaccato al peccato, e durante la vita c’è una lotta continua per staccarsi del peccato. C’è la tendenza per peccare sempre di nuovo, e dobbiamo combattere questa tentazione.

San Francesco mostra una grande capacita di capire la gente, sembra di essere un buono psicologo.

Nel suo modo di scrivere sembra che lui ti prende con la mano e è la guida tutto il cammino.

Quando uno fa il cammino spirituale da solo, senza direttore spirituale, qualcuno si sbaglia molto spesso e troppo facile. La guida è importante per fare il percorso senza pericolo. La guida deve essere come un amico, il rapporto deve essere come quello del padre verso il figlio e vica versa. È come Don Bosco e Don Rua vedono il direttore spirituale e l’accompagnamento dei giovani.

L’uomo devoto sembra d’essere come l’immagine che abbiamo di Don Bosco.

La devozione perfeziona tutto, non può militare contro la vocazione.

Qui notiamo soprattutto le differenze culturali, visto che nel nostro gruppo la Filotea è scritto in arabo, giapponese, coreano e fiammingo. Qualche esempio:

  • In Corea non si può cosi facile cercare una guida spirituale perché non ci sono oppure non si può per diversi motivi oppure i credenti non sono abituati.
  • San Francesco parla in concetti chi non sono vicino alla nostra cultura. Dobbiamo entrare nel pensiero europeo.
  • Ci sono regione in Europa dove per esempio il sacramento della penitenza non esiste più, né in teoria, né in pratica. Cosi parlare con una facilità della confessione generale, non è facile a capire.
  • Nel stesso ambiento San Francesco parla in primo luogo della penitenza e della purificazione, invece siamo adesso più sensibile di parlare del amore di Dio e della conoscenza di Dio e in secondo luogo del concetto di peccato.

Insegnamento concreto

La Filotea, Parte 1ª, cap. 1-8

Gruppo: Luigi, Chalana, Giampiero, Fabiano

Cosa colpisce:

  • la capacità di tradurre in immagini
  • la concretezza

Immagini più in sintonia:

  • Affezione al peccato come le cipolle degli ebrei in Egitto

Difficoltà:

  • santi o persone a noi sconosciute

Utilità pastorale:

  • la direzione spirituale: cos’è, come va fatta
  • discorso della santità aperto a tutti, con differenziazione della modalità di vivere la santità

(Fabiano)

Friday, November 2, 2007

Details for Group Work


CONDIVISIONE delle impressioni nostre dalla lettura della Filotea, parte 1ª, capitoli 1-8

Domande per una riflessione in gruppo:

A) che mi colpisce nel contenuto di questi capitoli?

B) con quali immagini mi sento in sintonia, e perché?

C) quali sono le difficoltà che incontro quando leggo questo testo classico?

D) quali sono i brani in questi capitoli della Filotea che mi sembrano più utili per la mia vita pastorale (nelle missioni, nel centro giovanile, nella scuola, ecc.)?

During this Wednesday’s session we will divide the class into language groups to discuss our impression from the Introduction to the Devout Life, part 1, chapters 1-8.

Leading questions for the groups:

A) what has struck me in terms of content?

B) what images have stayed with me, and what do they say to me?

C) what difficulties do I encounter in reading this text (1607 vs 2007)?

D) what do I take from these chapters of the Introduction to the Devout Life as useful to share with others in my apostolate (formation, parish, youth ministry, school)?