Tuesday, December 6, 2011

La fedeltà nel quotidiano

La Filotea, Parte III, capitoli 30-41
Gruppo di lingua polacca: 
Tomasz Hawrylewicz, Jan Marciniak, Tomasz Lukaszuk

Tomasz Hawrylewicz, Jan Marciniak, Tomasz Lukaszuk
5 dicembre 2011

Commentando la terza parte della “Filotea” (capitoli 30 fino a 41) l’insegnamento che ci è piaciuto prima di tutto è la fedeltà nella quotidianità, bisogna essere fedele nelle grandi e nelle piccole occasioni di servire Dio. Quelle prime “si presentano raramente, le piccole invece le hai sempre: ora chi sarà fedele nel piccolo, dice il Salvatore, avrà un incarico grande. Fa dunque tutto in nome di Dio, e tutto sarà fatto bene”(cap. 35).

Francesco insegna che ci sono i giochi proibiti (dadi, carte e simili), perché sono pericolosi per la tua fede. La vittoria dipende più dalla fortuna che altro e giocando spesso la vita sembra dipendere dalla fortuna e non da buon Dio (cap.32).

I nostri desideri spirituali, ma anche quelli del mondo, secondo Salesio, devono essere ordinati, perché “generalmente abbiamo le voglie come le donne incinte, che vogliono le ciliege fresche in autunno e l’uva fresca in primavera!” (cap. 37).

“Bisogna guardarsi soltanto dagli eccessi [nei giochi], sia per il tempo che vi si spende, sia per il denaro che vi si impegna; se tu vi consacri troppo tempo, diventa un’occupazione, non più un divertimento: non ne traggono giovamento né lo spirito, né il corpo, anzi alla fine ti troverai stordito e stanco. [...] Inoltre, mi sembra un’ingiustizia mettere grossi premi (troppo impegno) per la destrezza e l’inventiva in cose di così poca importanza, anzi, direi di nessuna utilità, come il gioco. Ma soprattutto, Filotea, sta attenta a non impegnare il tuo affetto; un gioco sarà onesto fin che vuoi, ma metterci dentro il cuore e il proprio affetto è sempre male! Non dico che non si debba provar piacere mentre si gioca, non sarebbe più un divertimento, ma ti dico di non impegnarci il cuore per desiderarlo, perderci tempo e agitarti.” (cap. 31) Tutto ha il suo tempo!

Tra gli immagini usati dall’autore della Filotea, quelli che ci piacciono sono:

“San Giovanni Evangelista, secondo quanto riferisce Cassiano, un giorno fu sorpreso da un cacciatore mentre accarezzava per divertimento una pernice che gli si era posata sulla mano; il cacciatore gli chiese come mai lui, uomo di tanto valore, perdesse il suo tempo in una cosa tanto insignificante e senza frutto; S. Giovanni gli chiese di rimando: E tu, perché non tieni il tuo arco sempre teso? Per il timore, rispose il cacciatore, che, rimanendo sempre curvo, al momento opportuno non abbia più la forza di distendersi. E per un replicò l’apostolo, perché ti meravigli se lascio per un po’ il rigore e la concentrazione dello spirito per distrarmi un po’ e consacrarmi poi, con maggior vigore alla contemplazione? Essere tanto rigidi, rustici e selvatici da non voler permettere né a sé, né agli altri alcun genere di divertimento, senza alcun dubbio è un vizio!” (cap.31)


“Nella nostra immaginazione combattiamo contro i mostri africani e poi di fatto ci lasciamo uccidere da serpentelli che incontriamo sulla nostra strada; questo perché siamo distratti” (cap.37).

“L’elefante è un gran bestione, ma è il più degno degli animali ed ha buon senso: voglio raccontarvi un aspetto della sua onestà. Non cambia mai femmina e ama teneramente quella che ha scelto, con la quale si accoppia soltanto ogni tre anni e per cinque giorni; si circonda di tanto segreto [intimità nel matrimonio] che non è mai stato possibile sorprenderlo in quell’atto; si fa vedere apertamente il sesto giorno quando si reca al fiume per un bagno totale, perché non vuole rientrare nel branco senza essersi totalmente purificato. Sembra quasi che il comportamento così bello e onesto di quest’animale inviti gli sposi a non rimanere impantanati col cuore nelle sensualità e nei piaceri provati secondo la loro condizione; ma una volta passati, bisogna lavarne il cuore e gli affetti, purificarsi il più presto possibile, per potere in seguito, in libertà di spirito, affrontare le altre azioni più pulite ed elevate del proprio stato” (cap.39).

Relatore: Tomasz Lukaszuk
Servizio foto: Joe Boenzi

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