Saturday, November 28, 2009

La preghiera e il quotidiano

FILOTEA
Introduzione alla vita devota

Seconda Parte – Capitoli I-XI


Sintesi della condivisione del gruppo di lingua polacca
Marek Sławomir ANTOSIK, Sławomir BARTODZIEJ, Paweł DRUSZCZ

In questa parte del libro l’autore presenta la necessità dell’orazione come un modo di trasformare la propria vita e introdurla in intima relazione con Dio.  La trasformazione deve raggiungere  tutti i livelli dell’uomo: pensieri, atteggiamenti e azioni.  Per arrivare a godere dei frutti della vita affidata a Dio la preghiera deve seguire una certa struttura, deve essere disciplinata da diversi aspetti:
  • Deve essere continua, quotidiana, regolare.
  • Con un tempo preciso: almeno un’ora al giorno.
  • Il tempo preferito del mattino e della sera (per cominciare e finire ogni giorno con Dio).
  • La preghiera di cuore.
Entrare nel mondo dell’orazione richiede da parte dell’orante un momento dedicato alla preparazione la quale consiste nel mettersi alla presenza di Dio. I momenti fissi di tale preghiera seguono il seguente schema:
  1. Ringraziamento
  2. Affidamento
  3. Supplica
La preghiera di una persona non deve essere alienata dalla vita propria, dunque è importante, anzi, necessario cercare di creare una forma di passaggio facile dalla preghiera alla quotidianità del lavoro e dei doveri. Per arrivare a tale realtà l’autore insiste sulla necessità di fare i propositi alla fine di ogni meditazione i quali saranno attuati, quanto possibile, nello stesso giorno.

I due momenti che ci hanno colpito di più in questi capitoli:
  • L’autore non dimentica di menzionare il possibile problema delle aridità nell’orazione. Il suo approccio è interessante perché non parla solo di non scoraggiarsi davanti all’aridità ma insiste molto sullo spirito di combattimento per superarle con insistenza e coraggio.
  • La seconda osservazione viene dal modo di pregare o meglio il proprio atteggiamento: “… tutta l’operazione deve essere sempre molto semplice e procedere senza fretta.”  Per noi questa frase implica di non fare nessun paragone con gli altri perché ognuno ha il suo ritmo e la sua capacità, niente per forza, ma tranquillamente con pazienza perché la crescita nel primo posto dipende dalla grazia di Dio e non così tanto dagli sforzi umani. L’uomo deve pregare ma è Dio che decide quando viene il tempo opportuno per portarlo più avanti nella crescita della sua vita spirituale.

Testo di Sławomir Bartodziej, sdb
Foto di Joe Boenzi: Sanpietrini a Sacrofano (28 novembre 2009)

No comments:

Post a Comment