Monday, November 30, 2009

Oración para la gente dl pueblo


INTRODUCCIÓN A LA VIDA DEVOTA 
por SAN FRANCISCO DE SALES 

3º día de grupo
César Blanco Ruiz, Narciso De La Iglesia Rodriguez
Silvio Joel Oliveira Faria, Fernando Parra Saavedra

2ª Parte, cap. 1-10

Propone una oracion muy práctica….sencilla, valida para cualquier cristiano, es una oración para la gente dl pueblo.

La presencia de Dios a lo largo  de la jornada.
  • La base de la oración es mental…del corazón. El método  que propone es ponerse en presencia de Dios en primer lugar, pedir su ayuda, y pensar en el misterio de Cristo. Finalizando con unas resoluciones.
  • Elemento practico…ir poco a poco, no se debe asumir todo a la vez.  Pero sin perder la continuidad.
No quedarse en el simple “extasis” del gozo espiritual…Si no hay resoluciones  uno no se corrije.
Terminar el dia con una oración, examen  de conciencia.
  • Siempre trae ejemplos de santos como estimulo para la oracion… interesante el realismo con que trata la dificultad que se puede encontrar uno en la meditacion.
  • Presenta que hacer para superar los contratiempos que se presenten en ésta.   
  • Propone la accion de la imaginacion  y después la accion del entendimiento como la base de una buena meditacion.
∞ César Blanco Ruiz
Fotografia por Joe Boenzi: Francisco de Sales en el monastero visitandina, St Louis (2007)

Sunday, November 29, 2009

Strada verso la santità

La Filotea 
Parte I, cap. 9-24

Gruppo francese:
Père Albert KABUGE et Diacre Didier C. UMBI

Cammino nella via/strada, percorso verso la santità.

In questi capitoli, Francesco di Sales nella guida dell’anima fa una prescrizione (non medicale) spirituale delle meditazioni  in cui invita la guidata a
  • Riconoscersi creatura, un nulla.
  • Riconoscere Dio il Creatore di tutto (tutta la creazione e anche la stessa Filotea) gratuitamente.
Atteggiamenti da coltivare:
  • Umiliarsi davanti alla grandezza di Dio.
  • Lodare, benedire e ringraziare Dio della sua bontà e per quanto ricevuto da Lui.
  • Volere cambiare vita e seguire Dio nell’obbedienza con tutto il cuore.

Curare i mezzi che la Chiesa offre per mantenere l’unione con Dio: (a) Pregare regolarmente; (b) accostarsi ai sacramenti; (c) ascoltare la Santa Parola.

Fare un atto di contrizione, detestare  tutti i peccati (in vista di riconciliarsi con sé, con Dio e con gli altri). Prendere la decisione di vivere con Dio d’ora in poi .

Pensare alla propria morte perché spesso si parla della morte alla terza persona;  qui l’invito fatto a Filotea è di pensare su
  • l’incertezza del quando e come accadrà la mia morte. E dopo di essa quale sarà il destino della mia anima.
  • il mondo ha corrotto il nostro essere, i nostri sensi
  • quando verrà il giudice supremo dove mi metterà? (A questo proposito Francesco descrive la bruttezza dell’inferno e di chi vi si abita in opposizione alla splendida bellezza del Paradiso e di chi ci abita. Interessante vedere come Francesco  parla della santità [o chiamata alla santità]di tutti gli stati di vita; ognuno si fa santo nel suo stato di vita): santità per tutti.
  • prepararsi alla propria morte è un mettere in ordine l’anima invocando Dio, Maria SS. e i Santi.
 La prima cosa per fare una buona purificazione è riconoscere il proprio fallimento e odiare le scelte sbagliate fatte. Riconoscere la bontà di Dio e la mancanza propria  della gratitudine. Bisogna  liberarsi dai peccati veniali, dalle cattive inclinazioni … queste cose indeboliscono le forze dello Spirito e aprono  la porta alle tentazioni. Non uccidono l’anima ma corrompono la devozione: ecco perché occorre starsi da cose inutili e pericolose.

Al livello pastorale questa parte è molto interessante per noi stessi e per tutti a cui l’obbedienza ci manderà in missione, tutti siamo questa cara Filotea in cammino verso la vita devota . Sapere porre Dio al centro della nostra vita. Il senso di Dio scompare con tutte le scoperte tecnologiche. Il benessere, i piaceri corrompono l’uomo di oggi. Si vive normale e bene senza uno spazio, un pensiero a Dio. Pensare alla propria morte e al destino della propria anima vale la pena, è una interpellation perché gli uomini muoiono (ricchi e poveri, giovani e anziani … ), anche chi non desidera morire muore. Dobbiamo pensare alla morte non nel senso di averne paura ma nel senso di nutrire la fede da grandi convinzioni di sperare di partecipare alla vittoria sulla morte con Cristo se scegliamo la sua strada. Egli l’ha fatto; in lui e con lui se ci fidiamo a lui anche per noi la morte sarà l’ora di passare da questo mondo al Padre (Nel Paradiso di cui parla Francesco). Impariamo a non assolutizzare cose inutili. Le nostre inclinazioni sono una nostra seconda natura, se sono cattive siamo perduti e quindi liberarsene è un nostro guadagno, è la salvezza nostra.

∞ Didier C. UMBI
Foto di Joe Boenzi: La strada che conduce a Calcutta (2009)

Saturday, November 28, 2009

La preghiera e il quotidiano

FILOTEA
Introduzione alla vita devota

Seconda Parte – Capitoli I-XI


Sintesi della condivisione del gruppo di lingua polacca
Marek Sławomir ANTOSIK, Sławomir BARTODZIEJ, Paweł DRUSZCZ

In questa parte del libro l’autore presenta la necessità dell’orazione come un modo di trasformare la propria vita e introdurla in intima relazione con Dio.  La trasformazione deve raggiungere  tutti i livelli dell’uomo: pensieri, atteggiamenti e azioni.  Per arrivare a godere dei frutti della vita affidata a Dio la preghiera deve seguire una certa struttura, deve essere disciplinata da diversi aspetti:
  • Deve essere continua, quotidiana, regolare.
  • Con un tempo preciso: almeno un’ora al giorno.
  • Il tempo preferito del mattino e della sera (per cominciare e finire ogni giorno con Dio).
  • La preghiera di cuore.
Entrare nel mondo dell’orazione richiede da parte dell’orante un momento dedicato alla preparazione la quale consiste nel mettersi alla presenza di Dio. I momenti fissi di tale preghiera seguono il seguente schema:
  1. Ringraziamento
  2. Affidamento
  3. Supplica
La preghiera di una persona non deve essere alienata dalla vita propria, dunque è importante, anzi, necessario cercare di creare una forma di passaggio facile dalla preghiera alla quotidianità del lavoro e dei doveri. Per arrivare a tale realtà l’autore insiste sulla necessità di fare i propositi alla fine di ogni meditazione i quali saranno attuati, quanto possibile, nello stesso giorno.

I due momenti che ci hanno colpito di più in questi capitoli:
  • L’autore non dimentica di menzionare il possibile problema delle aridità nell’orazione. Il suo approccio è interessante perché non parla solo di non scoraggiarsi davanti all’aridità ma insiste molto sullo spirito di combattimento per superarle con insistenza e coraggio.
  • La seconda osservazione viene dal modo di pregare o meglio il proprio atteggiamento: “… tutta l’operazione deve essere sempre molto semplice e procedere senza fretta.”  Per noi questa frase implica di non fare nessun paragone con gli altri perché ognuno ha il suo ritmo e la sua capacità, niente per forza, ma tranquillamente con pazienza perché la crescita nel primo posto dipende dalla grazia di Dio e non così tanto dagli sforzi umani. L’uomo deve pregare ma è Dio che decide quando viene il tempo opportuno per portarlo più avanti nella crescita della sua vita spirituale.

Testo di Sławomir Bartodziej, sdb
Foto di Joe Boenzi: Sanpietrini a Sacrofano (28 novembre 2009)

Metodo sistematico di pregare

La Filotea
Parte Seconda, capitoli 1-21


Del gruppo di lingua italiana:
Baies Bogdan, Tran Anh Tu Pietro
Sr. Luciana, Sr. Maria Teresa Gonzales

Dalla condivisione del nostro gruppo sui capitoli I-XI della seconda parte della Filotea sono immersi i seguenti  punti:

San Francesco di Sales ci consiglia incessantemente di invocare la presenza di Dio nella preghiera e di mettersi alla Sua  presenza. (Colui  che è presente fuori di noi, dentro di noi e sopra di noi…secondo l’esperienza ed insegnamento di alcuni santi!)

L’importanza  e i grandi benefici che l’orazione dà ed offre alle nostre anime: il conoscere Dio e ad amarlo  partendo dalla meditazione alla contemplazione. Accresce in noi il desiderio  di Lui e di rimanere uniti con LUI-DIO.

Troviamo un grande vantaggio di avere e di usare un metodo sistematico nel pregare… dalla preparazione fino al momento di decisione. Che l’efficacia della vera preghiera non sta nel aver fatto dei buoni  propositi, ma nella decisione e nella pratica di essi come frutto di una vera meditazione.

L’efficacia di fare l’esame di coscienza alla fine della giornata

Nella VITA PRATICA:

“Costanza-perseveranza-fedeltà” nella preghiera in qualsiasi momento: di consolazione-gioia, di difficoltà-aridità. La vita di preghiera richiede un passo alla volta, la calma, la serenità e l’equilibrio  perché noi siamo creature con dei limiti.

Se non è praticabile il metodo perché occorre adattarsi alle proprie capacità e nel momento di aridità San Francesco di Sales, egli consiglia di praticare la devozione alla Madonna con la recita del santo rosario e la preghiera delle “giaculatorie” che ci aiutano a rimanere nella sua presenza ed essere unite a Lui.

Nota: Perché non veniva invocato lo Spirito Santo? …ma molto di più Dio..!

Storia e Spiritualità di San Francesco di Sales
Riassunto della Seconda parte della Filotea – Capitolo I-XI

Testo di Sr. Maria Teresa Gonzales
Foto di Joe Boenzi: Suor Teresa che ascolta

Friday, November 27, 2009

Passaggio dalla sfera umana a quella divina

Filotea, parte prima, capitoli 9-24

Gruppo di lingua polacca

ANTOSIK Marek Sławomir
BARTODZIEJ Sławomir
DRUSZCZ Paweł

Colpisce l’interessante e continuo passaggio dalla sfera umana a quella divina come necessita di una continua relazione tra uomo e Dio. Altri temi che notiamo in questi capitoli:
  • Presentazione della realtà del bene del male e del uomo che si trova nel continuo dover scegliere consapevolmente.
  • Processo di discernimento nella vita.
  • Accompagnamento spirituale evidenzia alcuni aspetti più importanti di coltivare.
Dopo la confessione generale Francesco invita Filotea di fare un atto di totale donazione a Dio. Mi sembra mancare un concreto dell’esame di coscienza…

Scritto da Pawel, discusso insieme.
Foto di Joe Boenzi: Acanto della primavera, Berkeley 2009

Monday, November 23, 2009

Don Bosco seguramente influenciado por Francisco de Sales

INTRODUCCIÓN A LA VIDA DEVOTA
por
SAN FRANCISCO DE SALES


2º día de grupo

César Blanco Ruiz
Narciso De La Iglesia Rodriguez
Silvio Joel Oliveira Faria
Fernando Parra Saavedra



Capitulos del 9-24

¿Qué te ha llamado la atención?
  • Es un examen de conciencia, amplio, haciendo hincapie sobre todo en los novísimos, en la segunda parte.Intenta tocar el sentimiento del alma(expresiones de san agustin). Intenta ablandar el  corazon.
  • Es más metodologico, pedagogico, didáctico…(las preguntas al final de cada capitulo) para la reflexion personal.

El 19 es más pedagógico, tema de la confesión…

  • Se ve como Don Bosco toma también (seguramente influenciado por San Francisco de Sales, la importancia de la confesión…y en los retiros, o llamados entonces ejercicios de la buena muerte, reflexiones sobre los novisimos al estilo de lo que podemos ver aquí en la introduccion a la vida devota.
  • Cuando habla del pecado: habla del pecado como aquello que nos aleja de Dios,
  • Don bosco toma esta parte cuando habla del pecado, de manera que sirva de elemento pedagógico para “la conversión” del chaval.Para que inicie este camino de conversión…”confundete en tu miseria,…” esto lleva a hacer la confesión general de los muchachos.
  • San  Francisco busca como fin la perfección del alma.
  • Con el tema de lla confesión termina con la primera etapa, y se plantea continuar con el camino de perfección.
Son importante todas las comparaciones e imágenes que pone, que ayudan a entender el mensaje que quiere transmitir, muy  de “andar por casa”.



César

Friday, November 20, 2009

Dio Protagonista


La Filotea
Parte 1ª, cap. 9-21

Gruppo italiano:
Bogdan Baies, MariaTeresa Gonzales, Luciana Kim, Joseph Kumar

Elementi essenziali di questi capitoli:
  • La costanza Presenza di Dio.
  • La bellezza di desiderare Dio.
  • Amore di Dio è libero e liberante.
  • Importanza della metodologia nella preghiera
  • Meditazione
  • Contemplazione (ci fa sentire la presenza viva di Dio e ci fa crescere nell’abbandonarsi nelle mani di Dio) (Io = nulla; Tu = tutto)
  • Peccato chi lui sottolineava di più è l’ingratitudine
  • Le confessioni fatte per abitudine non portano frutto.

Note pastorali:
  • Dio è il protagonista. Sua è l’iniziativa d’ogni nostro agire e operare.
  • Essere essenziale e semplice nel trasmettere il nostro messaggio ai vari destinatari.


*Joseph (20 nov 2009)

Wednesday, November 18, 2009

Necessità di trovare una guida spirituale

Filotea Parte I, cap. 1-8
Gruppo francese:
Père Albert KABUGE et Diacre Didier C. UMBI


Condivisone del gruppo:
a) che mi ha colpito in modo particolare (novità, affermazione, ecc) nei capitoli letti?
  • La prima cosa è stata proprio il discernimento della virtù della “devozione” per non cadere in errore e perdere tempo correndo dietro a qualche devozione assurda e superstiziosa.
  • Poi la descrizione dell’essenza della vera e viva devozione che nasce dall’amore, dalla sete e dal desiderio di Dio che spinge con l’altra freccia al servizio dei fratelli (carità). La vera devozione è il vero zucchero che rende dolce e piacevoli le mortificazioni, le torture …
  • Francesco di Sales ci colpisce quando dichiara che la devozione si adatta  a tutti gli stati di vita. Tutti sono chiamati questo amore per Dio secondo la propria vocazione, secondo il suo mestiere. E quindi non c’è una devozione di serie A. La devozione è unica però aiuterà ciascuno nella sua vita.
  • Per mettersi in cammino verso la devozione è necessario trovare un accompagnatore; uomo di fiducia senza limiti, deve essere una amicizia forte e dolce, santa, sacra ... tuttavia con grande rispetto: il rispetto non diminuisca la fiducia e la fiducia non tolga il rispetto. Inoltre all’accompagnatore spettano tre qualità: carità, scienza e prudenza; se manca una di queste tre, c’è pericolo.
  • Le tappe da percorrere: le varie purificazioni. Si tratta non solo di confessare i peccati ma di tagliare la corda con tutte le azioni peccaminose e i loro affetti fino a non desiderarle mai nella mente o nel cuore. Questo esercizio di purificazione dell’anima deve finire soltanto con la vita, quindi non si può purificarsi abbastanza, bisogna lottare e sempre lottare. La vera vittoria non consiste nel non sentire le imperfezioni, ma nel combatterle. La confessione generale è buona perché ci porta a conoscere noi stessi; è un rinnovamento generale dell’anima.
b) quali sono gli aspetti pastorali che trovo in questi capitolo che parlano (o che non parlano affatto) alla gente d'oggi.

Noi salesiani, educatori dei giovani, abbiamo da imparare molto da questi capitoli per la nostra missione.
  • Come educatori dei giovani siamo accompagnatori di ragazzi, compito molto delicato che ci chiede di essere dei modelli autentici. Si educa più con la vita che con dei discorsi. Che tipo di accompagnatori siamo, riusciamo ad avere le tre qualità di un buon accompagnatore? Dobbiamo imparare a creare una fiducia reciproca con i nostri destinatari.
  • I nostri destinatari sono all’età dove non sono più bambini e neanche adulti, è l’età dei sogni della vita futura. Quale accompagnamento proponiamo ai ragazzi? Lo scopo della nostra missione è ben chiara “fare di loro buoni cristiani e onesti cittadini”, come ci prendiamo?
  • Parlando della devozione per tutti gli stati di vita, in un mondo del “fai da te” in cui Dio non c’entra con la vita; forse non è il caso di insistere sulle vocazioni religiose ma i giovani sono piuttosto  pronti ad altri modi di esperienze (volontariato, pellegrinaggio …) in cui possiamo avvicinarli a Dio con questi nuovi modi di fede e di carità.
  • A proposito della purificazione il sacramento della confessione, dobbiamo aiutare i giovani a distinguere il peccato da un errore, quindi di distinguere il sacramento della riconciliazione dal raccontare la propria vita (confessarsi non è fare un colloquio con lo psicologo). Bisogna porsi davanti a Dio, riconoscersi creatura e peccatore.
  • L’educazione  alla buona fede cattolica è una sfida mai superata in questa società che si vuole anti ecclesiale. L’amore del Dio che la Chiesa insegna è la vera e viva devozione da suscitare nella gente di oggi. Il Dio per il conto di ognuno è un Dio protestante.

Tuesday, November 17, 2009

La devozione secondo la misura della persona

La Filotea  
Parte Prima, capitoli 1-8

Bogdan; Lucia; Teresa; Pietro

1- Che cosa ci ha colpito?
   Abbiamo voluto riportare per intero questa del resto breve premessa di San Francesco di Sales, in contenuto nei 8 capitoli che abbiamo letto e condiviso, per dimostrare quanto piano, semplice e chiaro fosse il suo stile e quanto e quale godimento sia la lettura dei suoi scritti, che vi esorto vivamente a leggere.
   Nel primo capitolo: la vera e viva devozione, esige l’amore di Dio in quanto abbellisce l’anima, perché ci rende accetti alla divina Maestà. Le persone devote volano in Dio con frequenza, prontezza e salgono in alto.
   Nel terzo capitolo: un capitolo sembra che coperto tutto i primi capitoli che la devozione si adatta a tutte le vocazioni e professioni; cioè la devozione deve essere proporzionata e adeguata "...alle forze, alle occupazioni e ai doveri dei singoli".
   Nel quarto capitolo: la necessità di un direttore spirituale per entrare e progredire nella devozione, è la porta di entrare la vera devozione è la vita preghiera, la meditazione e sappia accettare, accogliere i doni di Dio della nostra vita ed vivela.
   Attraverso l’immagine la scala di Giacobbe, ci racconta che ci sono gli Angeli che “scendere” e “salire”, ma non volano! vuole prensentarci una gradualità; una conoscenza profonda che sono le creature! Così la nostra devozione è bisogna a essere purificato come gli Angeli ed a cercare unione con Dio in ogni momento della nostra vita terrena, come via di salire verso Dio da ogni grado fra dei gradini.

2- Quali sono gli aspetti pastorali che trovo in questi capitolo che parlano (o che non parlano affatto) alla gente d’oggi?

Primo di tutto sulla parola “devozione”, una parola che ci sembra difficile a spiegare per le genti d’oggi, anche a livello culturale e tradizionale.
   Secondo gli aspetti positivi che possiamo trovare in questi capitoli che parlano della “purificazione” e del “desiderio”, vanno completamente come una via di vera devozione.
   Terzo gli aspetti pastorali che troviamo se vogliamo essere un direttore spirituale per i giovani, prima di tutto deve essere stare con loro (per conquistare la loro fiducia), e da questo punto i giovani sentono come loro compagni, loro amici…ecc.

3- Per conludere: Ecco la saggezza di San Francesco di Sales: non confondiamo la devozione con certe stranezze, certe esagerazioni:  la devozione deve essere proporzionata e adeguata "...alle forze, alle occupazioni e ai doveri dei singoli".

∞ Pietro Tran-Anh-Tu

Sunday, November 15, 2009

Vida devota como camino de educación en la fe

San Francisco de Sales
“Introducción a la Vida Devota”
Primera parte, cap. 1-8


Trabajo del grupo de lengua española.
1º día de grupo
César Blanco Ruiz
Narciso De La Iglesia Rodriguez
Silvio Joel Oliveira Faria
Fernando Parra Saavedra

¿Qué te ha llamado la atención?
  • La definición que hace de “devoción”… como caridad o amor de Dios. “Finalmente, la caridad y la devoción sólo se diferencian entre sí como la llama y el fuego...”
  • -La  imagen que hace de la escala de jacob(escalera) es preciosa para plasmar la caridad, la devoción… Devocion …no es más que agilidad y vivacidad espiritual..
  • -Don Bosco “copia” el estilo de san Francisco de Sales..estilo, ideas, manera de escribir…
  • -Es capaz de transmitir con sencillez y claridad conceptos tan difíciles como devocion, caridad…amor de Dios… Diciendo sin ser devoto…con gran humildad y reconociendo sus limitaciones…

-Parte del conocimento de si mismo, para hacer un proceso de conversion…al igual que el resto de los místicos. Parte de un encuentro consigo mismo.
-Aunque San Francisco es sencillo  a la hora de ver la conversión, es muy exige lo plantea de manera suave, pero realmente es muy riguro, podríamos decir que hasta “radical”.
Va en manera gradual, didáctica…siguiendo unos pasos,progresivamente, dando un tiempo.”sin prisas pero sin pausas…”
-Es para todos…la aspiración a la vida de perfección…no sólo es para unos pocos.
Donde quiera que estamos podemos aspirar a la vida perfecta…
-Busca un guia espiritual…para confrontar la vida….y las características del director espiritual.
-Don Bosco recoge todo este espiritu de San Francisco de Sales, el metodo, las caracteristica, el espiritu...
-Gran similitud con los Ejercicios de San Ignacio, como “camino de educacion en la fe” (Según la terminología que usamos hoy en día).

La frase:    
  • la definición que da de devoción
  • parece Don Bosco…cercano
  • vida devota como camino de educación en la fe.

Texto por César Blanco Ruiz
Fotografia por Joe Boenzi: Dalla chiesa di S. Francesco di Sales, Valdocco

Saturday, November 14, 2009

Far nascere il desiderio della conversione


La Filotea
Parte prima, cap. 1-8
Condivisione del gruppo
Marek Sławomir ANTOSIK, Sławomir BARTODZIEJ, Paweł DRUSZCZ

Alcuni aspetti che ci hanno colpito:
  • semplicità della modalità della trasmissione del pensiero
  • tanti esempi/paragoni pratici presi dalla vita quotidiana (es. latte – panna)
  • l’impostazione sistematica della cammino della purificazione/conversione (passaggi concreti)
  • le caratteristiche del direttore spirituale (carità, scienza, prudenza)
  • tipi di conversione
    • immediata (Paolo)
    • passo dopo passo (più sicura anche se più faticosa)

Alcune proposte da mettere usufruire per la pastorale:
  • impegnarsi di diventare un direttore spirituale alla misura di San Francesco di Sales
  • educarsi alla pazienza pastorale simile a quella proposta dal santo
  • parlare alla gente, spiegare i passaggi della conversione
  • far nascere nelle persone il desiderio della conversione e accompagnarli prima di tutto al primo passo, quello decisivo di voler cambiare il proprio cuore.


d. Marek Slawomir Antosik

Friday, November 13, 2009

Authenticity: a call to live daily our vocation

Introduction to the Devout Life 
Part first, chapters 1-8

English-Speaking Group Summary 1
 Summarized by (Sr. Grea, Justin Joseph and Sebhat)


After reading the first four parts of Philothea we summarized the following points:


Part one number I: We chose this because in this number Saint Francis de Sales teaches what is false devotion and true devotion. Here Saint Francis de Sales invites us to be authentic, which is to live daily who we are. Not separate vocation and our life style if not our devotion will not be true as well as our life. We cannot be satisfied with our state of life and even with what we do if it is not coherent with our vocation. Saint Francis de Sales gives us example of one person who fasts  always though his heart is filled with hatred.
How can we apply this to our pastoral work today?
  • First and for most  to be witness according to our vocation
  • Purification of heart  since everything starts in heart
  • To be more reflective so that our audience can learn from us to be more meditative
  • To be able be devote every time and everywhere since true devotion is not only prayer and liturgy
  • For Saint Francis de Sales devotion is much more than traditional prayer and rituals: it is love of God and neighbor so; we can apply this to volunteer work
  • It helps to build authentic identity of each and individual members of our pastoral group
  • In this journey of devotion to have adequate spiritual director is important.
Part one number III


We chose this number because it shows the universal call to holiness and simplicity of the journey to holiness which is really new, thanks to Saint Francis de Sales. Traditionally holiness was applied more to something extraordinary. Instead, for Saint Francis de Sales holiness for everybody and it is attainable through faithfulness to one’s vocation – a fidelity that is prompt and perseverant. Here Saint Francis de Sales anticipates modern attitude towards the universal call to holiness which Vatican II and Pope John affirms in “Christifidelies laici


How to apply to our daily pastoral life?
  • Devotion is call to everybody and simple so it helps us to make everybody participate in our pastoral work.
  • Since Saint Francis de Sales organizes devotion according to state of life it makes feel everybody at home and to more systematic in our pastoral work.
  • Creates belonging to the church’s pastoral work because everybody believes by following his vocation authentically can arrive to holiness.
  • For Saint Francis de Sales Devotion is attractive, spontaneous hence for us Salesians to it is useful to attract young people to holiness as Don Bosco with Saint Domenic Savio. 

Submitted by Sebhat Hadgu

Wednesday, November 11, 2009

Lavoro di gruppo / Group work


CONDIVISIONE delle impressioni nostre dalla lettura della Filotea, parte 1ª, capitoli 1-8

Domande per una riflessione in gruppo:

A) che mi colpisce nel contenuto di questi capitoli?

B) quali sono i brani in questi capitoli della Filotea che mi sembrano più utili per la mia vita pastorale (nelle missioni, nel centro giovanile, nella scuola, ecc.)?

During this Friday’s session we will divide the class into language groups to discuss our impression from the Introduction to the Devout Life, part 1, chapters 1-8.

Leading questions for the groups:

A) what has struck me in terms of content?

B) what do I take from these chapters of the Introduction to the Devout Life as useful to share with others in my apostolate (formation, parish, youth ministry, school)?