Saturday, December 12, 2009

L'elevazione dell'anima per mezzo dell'orazione e dei sacramenti

La Filotea
Parte Seconda, capitoli 1-21


Gruppo di Lingua Francese
Père Albert KABUGE et Diacre Didier C. UMBI

Consigli per l’elevazione dell’anima a Dio  per mezzo dell’orazione e dei sacramenti.

Se i peccati veniali, le cattive inclinazioni indeboliscono le forze dello Spirito e aprono  la porta alle tentazioni e corrompono la devozione, l’anima può elevarsi a Dio con l’orazione e per mezzo dei sacramenti.

1) Condizioni:
  • Preparazione nell’entrare e all’uscire dall’orazione.
  • L’orazione mentale: impegnare il cuore a meditare sulla vita e la passione di Gesù Cristo e lasciarsi illuminare dal suo modo di agire. Lui è la Luce.
  • Sapere creare uno tempo e uno spazio per Dio in noi e intorno a noi (predisposizione interna e esterna). Questo richiede un distacco con cose esteriori anche sé dopo (aggiunto un certo livello) si può fare la contemplazione nell’azione.
  • Se non si riesce a trovar questo tempo, fare delle giaculatorie.
  • Non stancarsi mai!
2) Mettersi la coscienza in presenza di Dio che è presente nel mondo e nel cuore di lo cerca .

3) Umiliarsi davanti alla maestà divina e chiedere a Dio la grazia di servirlo sempre. Si può ricorrere alle parole dei salmi , alla Madonna, ai santi, la Maddalena, il buon Ladrone, all’Angelo custode.

4) Perché la meditazione non sia vana occorre mettere in pratica immediatamente nella giornata i propositi e decisioni prese. Bisogna con ogni mezzo fare sforzi  per metterli in atto approfittando di tutte le occasioni sia piccole che grandi e non aspettare solo le occasioni spettacolare o trionfali.

5) Si insiste molto sul passare dall’orazione a qualsiasi attività di ogni stato di vita per essere in dialogo continuo con Dio. È una mistica nel quotidiano. Gli appuntamenti con Dio siano proprio come i quelli del cibo. Il ritmo dei pasti sia lo stesso anche per gli esercizi  di unione con Dio: pranzo spirituale, cena spirituale.

6) Francesco fa notare che il metodo che indica non è un menù obbligatorio, lo Spirito Santo può soffiare e illuminare in fretta l’anima. Questi sono solo consigli. L’importante è di non scoraggiarsi e di non interrompere.

7) Sapere raccogliersi nella solitudine del cuore: cameretta interiore dove si rimane in dolce compagnia con il celeste sposo (Caterina da Siena).

8) Non si partecipa alla messa come si va per ascoltare un meeting. Si celebra insieme con il prete corporalmente e con la mente con Cristo al centro contemplato in tutti i sui misteri ( incarnazione, vita, passione e risurrezione).

9) Il santo direttore spirituale raccomanda frequente sia la comunione che la confessione (o ogni otto giorni, o ogni volta che si fa la santa comunione).

Per la nostra Pastorale c’è molto da imparare sui due sacramenti pilastri del sistema di educazione di don Bosco: confessione e Eucaristia. Oggi la confessione è in crisi,  non solo ci si confessa poco ma c’è anche confusione tra confessione e confronto o aiuto psicologico. La confessione non è raccontare la sua vita ma dire i peccati e chiedendo il perdono. Non solo d parte dei laici ma ci sono fedeli che sono convinti che i sacerdoti non si confessano mai perché non li vedono mai confessarsi. Oggi il grande bisogno è di aver evangelizzatori testimoni con atti concreti delle loro prediche.

Testo di Didier C. UMBI
Foto di Joe Boenzi: Condivisione di Didier e Albert (Roma 4 dicembre 2009)

No comments:

Post a Comment