La Filotea Parte Quinta
12 gennaio 2006: Gruppo di lingua italiana
(Stefano, Dijana, Aurelio)
Come in tutta la Filotea anche in questa parte finale Francesco di Sales sottolinea l’organizzazione e la precisione nelle pratiche della vita devota, non per bigottismo, ma perché da fine conoscitore dell’animo umano, sa che l’uomo se non organizza bene tempi e spazi, per la preghiera come per ogni altra attività, difficilmente poi la farà....
- dà un’importanza fondamentale al direttore spirituale, che deve dare il permesso in tutte le faccende dell’anima. Per Francesco è uno dei segreti del progresso spirituale, a noi un po’ più individualisti suona un po’ più strano....
- Francesco dà due schemi interessanti per un esame del progresso nella vita spirituale che può diventare vero e proprio esame di coscienza per la confessione sacramentale. Il primo è basato sulle relazioni (Dio, io, prossimo), l’altro sul rileggere tutta la vita in base agli affetti. Ci siamo chiesti l’applicabilità oggi specialmente ai giovani: il secondo forse è un po’ più difficile e richiede una conoscenza di sé maggiore.
- anche alla fine come in tutta l’opera Francesco ci passa questo messaggio: la vita virtuosa è bella, quella virtuosa è triste. Se vediamo bene don Bosco con i suoi ragazzi fa la stessa cosa.
- ultima idea, proprio una conclusione di un libro più pratico che teorico e utile per noi: “se custodisci i propositi, essi custodiranno te” (cfr. parte V, cap. V).
Stefano
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